Rivalta fra cibo, giochi e cultura mostra la sua storia che quest'anno compie 1000 anni
Domenica 25 settembre nel centro storico di Rivalta si è svolta la ventottesima edizione della Sagra del Tomino e approfittando di questa occasione di particolare affluenza di pubblico molte associazioni, fra cui Rivalta Millenaria, hanno organizzato diverse iniziative culturali nel giorno della sagra e nei precedenti per rendere pubblica la storia e la bellezza artistica di questa cittadina che quest'anno compie 1000 anni.
Piccolo comune a ovest di Torino, Rivalta nasce nel 1016 come castello fortificato appartenente a nobili feudatari, come testimoniato dai resti più antichi dell'originaria torre del Castello e dal Ricetto che circonda il centro storico. Il Castello viene ampliato nel 1300 e poi successivamente nel 1500-1600, rimanendo sempre di proprietà dei Rivalta, successivamente nominati conti Orsini. Nel 1823 il castello viene venduto al conte di Benevello, un ricco mecenate, artista e studioso poliedrico. Da quel momento molti artisti e personaggi importanti nei loro viaggi fanno tappa a Rivalta, come per esempio Massimo D'Azeglio e Honorè de Balzac (il quale scriverà anche una storia qui, dedicandola alla moglie del conte di Benevello). Nello stesso tempo, anche a causa del bisogno di nuove camere per gli ospiti, il Castello viene nuovamente ampliato e modificato, adottando un particolare stile tipico dell'epoca, il Neogotico, che riprende e reinterpreta lo stile medievale. Negli anni seguenti il castello subirà ulteriori modifiche, ma conserverà i suoi numerosi reperti. Un altro luogo di interesse storico culturale di Rivalta è la cappella di S.s. Vittore e Corona che nonostante le posteriori modifiche conserva parte degli affreschi del XIV-XV secolo che rappresentano il martirio dei due santi. Si pensa che essi siano della scuola jaqueriana, poichè nei comuni vicini si possono trovare altri affreschi molto simili firmati da questo autore. Non molto lontano si trova anche il Monastero, nel quale sono stati fatti scavi che hanno riportato alla luce la pianta originale, che risale al 1096 ca., e due capitelli (ora in mostra a Palazzo Madama, all'interno del Museo delle Antichità, a Torino) che risalgono al 1300 ca.
Tante iniziative si sono distribuite dal 22 al 24: una degustazione guidata dei formaggi locali, una cena musicale, una conferenza sui primi anni di Rivalta come comune italiano e poi il 24 il DegustaRivalta, tour cultural-gastronomico nei luoghi di maggior interesse storico-culturale attraverso tutta la cittadina, e cene e altre iniziative volte a promuovere i formaggi locali. Il 25, giorno vero e proprio della Sagra, si sono delineate le più differenti iniziative: fra intrattenimenti, giochi nel giardino del parco, esposizioni (come la mostra di bonsai), eventi (fra cui la sgargiante rievocazione storica del "Gran ballo risorgimentale" del 1823 e la parata in costume medievale), e visite guidate al castello (più di 350 visitatori), tutto si svolge all'insegna della festa e del divertimento.
Un'iniziativa che ha mostrato Rivalta nella sua storia, ma anche nella sua allegria di città ancora pienamente viva. Quattro giorni di festa e di scoperta, aperta a chiunque. Fra il cibo, gli edifici storico-culturali e l'allegria di una cittadina in festa, questa Sagra ci ha ricordato una volta di più che spesso la bellezza dell'Italia si trova anche nelle sue cittadine più sconosciute.
Giulia Nepote
I.I.S. "M. Curie - C. Levi" di Collegno