...varcato il Sangone, entrasi in una fertile pianura circondata da vari poggi pieni di vigne ed alberi fruttiferi d'ogni sorta ed in cui, in un luogo rilevato, vedesi Ripalta, già nobile castello e terra grossa ben popolata,... - Mons. Della Chiesa (1600) -

Rievocazioni storiche a cura dei Conti Orsini Benevello

Quattro episodi significativi della storia di Rivalta 

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  • Domenica 24 aprile 2016 - "1187" distruzione del castello
  • Sabato 21 maggio 2016 - "1552" da signori di Rivalta a Orsini
  • Domenica 3 luglio 2016 - "1690" il sacco di Rivalta
  • Domenica 25 settembre 2016 - "1823" - l'aristocrazia a Rivalta con Cesare della Chiesa Conte di Benevello

 

Serate introduttive alle rievocazioni storiche

  • Sabato 23 aprile 2016, ore 21, Castello 
    “…in loco et fundo Rivaltae”. Dalle origini alla fine del XII secolo.
    (in collaborazione con l’Associazione Rivalta Viva)
  • Venerdì 20 maggio 2016, ore 21, Castello
    “La comunitatem et universitatem Ripalte” e “il casato nobilissimo degli Orsini di Rivalta, i quali in splendore gareggiarono colle più illustri prosapìe d’Italia”. Dal XIII alla fine del XVII secolo.
    (a cura di Rivalta Millenaria)
  • Sabato 2 luglio 2016, ore 17.30, Castello; alle 16.30 visita guidata al Castello
    “…qui stava a campo l’oste di Catinat, temperato esecutore degli immani ordini di Luigi XIV…”.  Il XVII e il XVIII secolo, il sacco di Rivalta, l’assedio di Torino e la rinascita.
    (in collaborazione con l’Unitre rivaltese)
  • Venerdì 23 settembre 2016, ore 21, Castello
    “…il ventisette Frimaio dell’anno settimo della Repubblica Francese e primo della libertà piemontese…”. Dalla Rivoluzione francese all’Unità d’Italia e il primo novecento.
    (a cura di Rivalta Millenaria)

 

Conclusione storia del millennio Rivaltese

  • Sabato 3 dicembre 2016, ore 21, Castello
    “…dal primo dopoguerra ai giorni nostri”. Ultimo capitolo della storia di Rivalta.

 

Rivalta di Torino Castello 1000 anni

Nei giorni 18-20 marzo il Castello di Rivalta ha riaperto i battenti dopo la conclusione dei lavori di restauro. E' stato un inizio in grande stile per le celebrazioni del millennio di Rivalta (1016-2016) con lo spettacolo teatrale "Angeli e Cani" di Assemblea Teatro e le visita guidate curate dalla nostra associazione Rivalta Millenaria.

Le visite guidate del 3 aprile, in occasione della fiera di primavera, hanno accompagnato altre 300 persone attraverso le sale del Castello restaurato.

Sono giunte molte richieste di prenotazione per visitare il Castello, purtroppo non abbiamo potuto accontentare tutti; pertanto vi saranno nuove date di apertura che presto pubblicheremo su questo sito.

Grazie a tutti i Rivaltesi e non, che hanno visitato il Castello rinnovato ascoltando il nostro racconto.

Tratto dall'opuscolo redatto da RIVALTAMILLENARIA in occasione del millennio, pubblichiamo la traduzione del primo documento in cui compare Rivalta: Oddone, marchese, della famiglia degli Arduinici, dona al monastero di San Pietro di Torino beni in Rivalta (giugno 1016).

Il documento non giunge sino a noi in originale, ma trascritto nel libro di Ferdinando Gabotto Carte superstiti del monastero di San Pietro di Torino (989-1300), Pinerolo 1914 p. 146, che a sua volta trae la notizia dall’opera di Delfino Muletti (Saluzzo, 1755 - Cuneo, 1808), autore di sei fondamentali volumi dedicati alla storia del Marchesato di Saluzzo.

“Nel nome del Signore Dio e Salvatore Gesù Cristo. Enrico, per grazia di Dio, augusto imperatore, con la protezione di Dio nell’anno terzo del suo impero, nel mese di giugno, nell’indizione quattordicesima, al monastero di San Pietro che si dice sia stato costruito da molto tempo, nel circondario della città di Torino ove ora si trova eletta la signora abbadessa Constantina. Io Oddone, marchese, figlio del fu Mangenfredo (o Manfredo n.d.t.) pure marchese, che vivo secondo la legge salica, offro e dono a quanti sono presenti attualmente nello stesso monastero. Chiunque abbia donato qualcosa di suo in luoghi santi e venerabili in questo secolo riceverà il centuplo in questa vita e possederà la vita eterna. Pertanto io marchese Oddone dono e offro allo stesso monastero di San Pietro a partire da oggi, per la salvezza della mia anima, quattro mansi (terreni) di mia proprietà che posseggo nel luogo e podere di Rivalta che sono tenuti e lavorati dai massari (mezzadri) Pietro e Rinolfo e sono coltivati tra seminativi e viti, con le loro aree o terre arabili e prati per un totale di iugeri 50; e se ancor più delle mie proprietà nel predetto luogo e podere di Rivalta fosse misurato, come si legge in questo documento, sia offerto in diritto e potere dello stesso monastero da oggi come ricompensa per la mia anima. Le sunnominate proprietà e per tutte quelle cose suddette di mio diritto con le aggiunte e le entrate loro, cioè con le adiacenze superiori e inferiori misurate e sono contenute per intero, da questo giorno dono e offro allo stesso monastero di San Pietro mediante la presente scrittura di offerta e confermo in quello stesso luogo che posseggo; e anche riguardo alle fascine e alle piante frondose che vi crescono faccio legittima donazione e investitura al predetto monastero e quindi mi estrometto dalla mia proprietà, e allo stesso monastero lascio in possesso come proprietario per come ne vorranno disporre senza ogni mia opposizione o diritto di revoca e anche da parte degli eredi e dei successori degli eredi. Ma non credo veramente che in futuro succeda; se io stesso Oddone, lungi da me, o qualcuno dei miei eredi o successori degli eredi o qualsiasi persona andasse ad opporsi a questo scritto di donazione, ogni qualvolta si tentasse o con astuzia si cercasse di infrangerlo allora ci metteremo in lite contro quella parte e quindi proporremo una multa che è di trenta once* di ottimo oro e sessanta once d’argento e che ripeteremo se non siamo in grado di rivendicare ma che la firma sul presente documento di donazione sia di lunga durata e che non venga strappato vista la stipulazione sottoscritta su pergamena con istrumento da cui ho estratto questa pagina di donazione firmato dal notaio Garibaldo, giudice del sacro palazzo e confermato dai testimoni per avvalorarla.

L’atto è stato sottoscritto felicemente nella canonica della chiesa di Santa Maria Madre di Dio.

Il segno + sottoscritto a mano di Oddone marchese che ho richiesto di comporre questa donazione e alla quale è stata assicurata.

Il segno ++++ per mano di Protario, Salione, Unzone o Adalberto e Rulfo, tutti testimoni viventi secondo la legge salica.

Il segno +++ per mano di Oddone e pure di Adalberto, cioè secondi testimoni.

Io Garibaldo notaio e giudice del sacro palazzo estensore di questo documento di donazione dopo averli letti ho completato e ho consegnato.”

(Nota del traduttore): *Oncia: un dodicesimo di libbra, cioè grammi 28,30.